Quando è nata la Pizza Gigante?
(O Maxi-Pizza, o Pizza XL, o come vuoi chiamarla!)
Grande è meglio
Piccola premessa: il Supernormal Stimulus, l’atavica tendenza umana a ricercare ciò che sovrastimola i sensi, è sicuramente la spiegazione più azzeccata per giustificare il nostro amore verso ciò che è “extralarge”.
Ciò che è grande, a volte sproporzionato, ci attrae.
Nel caso del cibo, lo desideriamo.
Lo scoprì nel 1967 il direttore di un cinema di Chicago, David Wallerstein, il quale capì che bastava offrire alla clientela una porzione maggiore di popcorn e bibite per invogliarla a spendere di più.
Qui il concetto “meglio se più grande” (chiaramente di origine americana) si estende a patatine fritte, hamburger, tacos. E, ovviamente: pizza.
Nel 1981 aprì a Manhattan Koronet, una delle prime pizzerie a vendere le “fette giganti”. Sono ancora in attività e gestiscono anche una pagina Instagram… andate lì e guardate quelle fette mostruose!
Negli anni ’90 scoppiò addirittura una guerra commerciale tra Domino’s, Little Caesar’s e Pizza Hut: le tre catene più grandi, che detenevano il 47% del mercato della pizza negli Stati Uniti.
I tre giganti si sono sfidati a colpi di diametri maggiorati, topping extra e cascate di formaggio. Basando il messaggio di marketing non sulla bontà della pizza, ma piuttosto sulle sue dimensioni gigantesche.
La Ruota di Carro napoletana
Tuttavia non abbiamo ancora risposto alla domanda iniziale: quando è nata la maxi pizza?
La risposta potrebbe sorprenderti.
Nacque infatti a Napoli nel XVI secolo.
Intendiamoci, non era esattamente la pizza XL a cui siamo abituati noi della generazione più golosa e golosa che sia mai esistita.
L’antenato dell’Extralarge non era altro che la ruota di carro.
Furono menzionati per la prima volta in una poesia composta dal poeta Velardiniello intorno al 1540.
Ed esiste ancora oggi: una pizza sottile e più “croccante”, quasi senza crosta.
Infatti, la “ruota” viene realizzata, allora come oggi, aumentando il peso del panetto di pasta di circa il 50%, e poi modellato schiaffeggiandolo, allungandone i bordi fino ad ottenere un sottile e grande “disco”.
Certo, alcune cose sono cambiate.
Normalmente una pizza ha più impasto di allora: una ruota di carro ha un diametro di circa 35-36 cm, contro i 25-30 cm standard.
Ed è ancora abbastanza digeribile, solo che quello tradizionale non abbonda di condimenti.
In conclusione, che vi piaccia la XL, la “ruota di carro” o la tradizionale… la pizza sarà sempre pizza!
E, qualora la vostra azienda operi nel settore catering oppure hospitality e vogliate usufruire dei miei servizi di copy-writing e content-writing, scrivetemi pure!