Scoperta la pizza degli antichi romani. Solo che non è la pizza…
Nei giorni scorsi, durante gli scavi archeologici nel sempre misterioso e affascinante Parco Archeologico di Pompei, è stata ritrovata una villa.
Sulle sue pareti è stato ritrovato un affresco raffigurante una natura morta (e questo di per sé è già una meraviglia, senza doverci ricamare sopra sciocchezze).
In questo disegno ci sono alcuni cibi, tra cui una pizza.
Almeno, così si legge su molti giornali e siti web.
Anche se tutti specificano “senza mozzarella e pomodoro“…
Ma diamo un’occhiata più da vicino.
Il dipinto raffigura la tradizionale Xenia: l’antico concetto greco di ospitalità.
Un pilastro di questa tradizione (molto popolare tra le classi alte dell’Impero Romano) era l’uso del padrone di casa di fare un “regalo di commiato” all’ospite.
E, oggi come allora, quale regalo migliore di prelibatezze gastronomiche?
Si vede un vassoio d’argento, da cui spicca un bicchiere di vino.
Oltre a ciò, una focaccia che fa da supporto a vari frutti (tra cui un melograno, una ghirlanda di corbezzolo e forse un dattero).
Il pane (o focacia, come l’avrebbero chiamato gli antichi romani) è condita con spezie e, probabilmente, con del moretum (una sorta di formaggio erborinato molto diffuso all’epoca), come suggeriscono quei puntini giallastri e ocra.
Quella focaccia è una pizza? Assolutamente no!
Possiamo comunque dire che è uno dei suoi antenati? Certamente!
Questa è un’antenata della pizza come lo sono il Plakous, nato durante il periodo ellenistico dell’Antica Grecia, o la Pita, cibo tipico di varie civiltà mediorientali.
Ma non capisco il sensazionalismo, onestamente.
Titoli esorbitanti per dire che è stato trovato il disegno di un piatto che sembra pizza, ma senza mozzarella e pomodoro?
Sarebbe come meravigliarsi di aver trovato il disegno di un carro e dire che è stato scoperto “l’antenato dell’automobile, ma senza motore e sterzo“.
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