Quanti tipi di pizza ci sono al mondo?
Il sito Pizzarecipe, in continuo aggiornamento, a oggi ne elenca 687.
Tra cui quelle con i topping direi ancora meno ortodossi della hawaiana con prosciutto e ananas (vedasi, su tutte, la svedese Banana Curry, con fettine di banana, ananas e, dulcis in fundo, salsa curry).
Si possono categorizzare le pizze? Ovviamente.
Si può catalogarle in base al topping, alla crosta, alla farina, al tipo di cottura, e da chissà quante altre caratteristiche.
Ad ogni buon conto, nei menù delle pizzerie italiane, i distinguo sono soprattutto due: le pizze a base rossa, e la pizza a base bianca.
La differenza, come si intuisce, sta nella presenza o meno del pomodoro.
Le pizze a base bianca quindi hanno il topping principale di mozzarella, anche se a volte può essere un altro tipo di formaggio fresco (o anche più di uno, come nella Quattro formaggi).
Le pizze a base rossa hanno la salsa di pomodoro come primo ingrediente, e possono avere mozzarella (come nella regina delle pizze: la Margherita), oppure no (come nella Marinara, un’altra pietra miliare della tradizione).
Ognuno immagino abbia le sue favorite.
Se posso esprimere il mio parere: pizza con alici e capperi tra quelle “rosse”, pizza bufala, salsiccia e radicchio tra le “bianche”!
Così come il mio armadio fermalievita preferito per controllare la lievitazione dell’impasto è quello di Inox Bim.
Proprio quello usato dalla Pizzeria Maretta di Igea Marina, che qui ci mostra una teglia a base bianca ed una a base rossa!
E, qualora la vostra azienda operi nel settore catering oppure hospitality e vogliate usufruire dei miei servizi di copy-writing e content-writing, scrivetemi pure!