Bella questa mappa con diversi tipi di pasta italiana ed i loro luoghi di provenienza, vero?
È stata realizzata dal fantastico e utilissimo sito TasteAtlas.
Anche se mancano primi importanti come gli strozzapreti, i paccheri ed i tagliolini… ma capisco che lo spazio è ben limitato, e non si poteva certo rendere giustizia a tutti.
Tuttavia, un’ingiustizia è stata commessa.
E a farne le spese sono state le Fettuccine Alfredo, cacciate dallo stivale in modo così meschino e ingeneroso.
Un’ingiustizia perché, sebbene sia quasi impossibile trovare questo piatto in qualsiasi ristorante italiano, beh, le “Fettuccine Alfredo” sono nate in Italia.
Ed anche molto tempo fa, a quanto pare, essendo un piatto citato nel XV secolo da Martino De Rossi, considerato una celebrità dei fornelli all’epoca, alla stregua degli Chef pluristellati di oggi.
Non c’è molto da stupirsi della cosa, essendo burro e formaggio un condimento estremamente popolare in un’epoca in cui il pomodoro era sconosciuto da questa parte dell’oceano.
Nei primi anni del ‘900 il piatto fu riscoperto, per così dire, da Alfredo Di Lello, ristoratore romano.
La ricetta per porzione: 100 grammi di fettuccine, 75 grammi di parmigiano grattugiato, 50 grammi di burro, sale e pepe. Il tutto mescolato e amalgamato nel modo giusto e al momento giusto, ovviamente.
Come e perché questo piatto sia diventato così popolare negli Stati Uniti è un mistero. Chi dice che alcuni turisti se ne siano innamorati e abbiano portato la ricetta in Patria. Chi dice che invece due divi del cinema muto, Mary Pickford e Douglas Fairbanks, se ne innamorarono durante il loro viaggio di nozze nella “Città Eterna” e decisero di farla conoscere ai colleghi dello Star-System.
Tuttavia, sì, rimane un enigma.
Quello che non dovrebbe essere un enigma per te (se sei un cuoco professionale) è con l’attrezzatura con la quale cucinare.
Te lo dico io: Inox Bim.