La pizza a Napoli è sempre stata più di un piatto tradizionale. Anzi, si direbbe che sia quasi un bene primario, come l’acqua o il vestiario.
Ne è riprova l’iniziativa che prese piede nell’immediato secondo dopoguerra: la pizza oggi a otto.
Tra i quartieri distrutti dai bombardamenti si affollavano reduci e mutilati, orfani e vedove, disoccupati e senzatetto. Insomma, il comune divisore era la miseria.
Ma nessuna calamità può mai impedire ad un napoletano di gustarsi la sua pizza. Ed ecco allora che gli ambulanti vendevano le pizze (vendute a spicchi, cotte al forno a legna oppure fritte) con la particolare formula di oggi a otto: prendi subito e paghi tra una settimana esatta (tra otto giorni, contando anche oggi). Una sorta di “microcredito” che permetteva a tutti di non privarsi del cibo napoletano per eccellenza!
E nel collage qui potrete ammirare un impasto posto a lievitare nel Fermalievita Inox Bim, ed una invitante (a dire poco) pizza verace napoletana!
Le foto ci sono state inviate dai nostri amici di NastiEat, di Nocera Inferiore (SA)