Tra le opere artistiche raffiguranti dei pasti, la più famosa è sicuramente “Il cenacolo” di Leonardo Da Vinci.
Come ben saprete, questa raffigura, l’Ultima Cena di Cristo con gli apostoli. Ed è ben risaputo che è un quadro con una simbologia ben precisa, mitizzata negli ultimi anni da romanzi e film che hanno avuto successo su scala globale (nonostante la loro veridicità storica a dir poco “fantasiosa”).
Ma, cosa mangiarono Gesù e gli apostoli secondo Leonardo?
Beh, Leonardo ha prestato molta attenzione al simbolismo religioso, tralasciando però l’accuratezza storica: per quanto riguarda il cibo, il cenacolo somiglia molto di più ad un banchetto tardo-medievale piuttosto che ad una cena tradizionale della Pasqua ebraica (nel quale si pasteggiava a pane azzimo, vino e arrosto di agnello).
Gli apostoli, infatti, mangiarono anguilla (come si nota dal contrasto tra la pelle nera e la carne bianca splendente), un piatto descritto dall’Antico Testamento come “treif”, ossia non kosher, non conforme alla legge ebraica.
Questa pietanza proibita era accompagnata da delle (anacronistiche) arance a fette. Presente del pane ben lievitato (a cosa sarebbe servito il coltello sennò?) e dei melagrani (di cui il succo ricorda il sangue umano, non a caso ve n’era una proprio davanti Gesù).
Ed infine una saliera rovesciata proprio sotto il braccio di Giuda. Non a caso, il sale rovesciato è portatore di imminenti disgrazie nell’immaginario collettivo (una superstizione viva ancora oggigiorno).
Comunque… discrepanze culinarie a parte, “Il cenacolo” va visto dal vivo almeno una volta nella vita. Per questo potete recarvi nel Convento di Santa Maria delle Grazie, a Milano.
Io posso fornirvi l’attrezzatura per cucinare il cibo dell’epoca che vi pare.