Thomas Jefferson fu uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, architetto della sua Costituzione, statista eccellente (tanto da essere raffigurato sul Monte Rushmore).
Ma c’è una sua qualità che forse pochi conoscono: fu anche un un progettista di attrezzature per la ristorazione.
Durante gli anni in cui fu ambasciatore dei neonati Stati Uniti d’America in Francia, Jefferson colse l’occasione per viaggiare nel resto d’Europa. In Italia scoprì quella che rimase la sua più grande passione culinaria: la pasta.
Al suo ritorno in Patria, Jefferson portò con sé una macchina rudimentale per la produzione di pasta. Egli la implementò, progettandone una sua versione più moderna. L’incipit delle sue note recita che “La pasta migliore d’Italia è fatta a Napoli, con un particolare tipo di farina, chiamata semola; si possono usare anche altri tipi di farina, purché di buona qualità, e non macinata finissima“. Ed infine, una raccomandazione: “la pasta si fa con farina, acqua e meno lievito di quello che si usa per fare il pane“. Quindi segue uno schizzo dettagliato di un piccolo tornio per pressare l’impasto, ed una vista in sezione che mostra i fori “dai quali l’impasto potrebbe essere estruso“. Fori che potrebbero essere, sempre con le parole di Jefferson, di “diverse forme e dimensioni, per i diversi tipi di Maccheroni“.
In conclusione: se avete bisogno di un macchina per la pasta, sentitevi liberi di copiare il disegno di Jefferson.
Per altre attrezzature per la ristorazione, non esitate a contattarmi.