Quanto sale mettere nell’acqua della pasta?
La regola chiamata “uno-dieci-cento”
Innanzitutto, una premessa necessaria: la gastronomia non è una scienza esatta.
Non ci sono procedure standard che devono essere rigorosamente seguite. Sia lo chef che il cuoco dilettante hanno uno spazio di manovra, grazie al quale possono mettere in moto la loro fantasia e creatività.
Esistono, tuttavia, alcune pratiche comuni, anche se erroneamente chiamate “regole”. E una di queste è la regola “uno-dieci-cento”.
1 litro d’acqua, 10 grammi di sale, 100 grammi di pasta (secca).
Siamo tutti d’accordo. È una semplificazione.
Utile, ok. Ma pur sempre una semplificazione.
Quando si sala l’acqua della pasta, se proprio vogliamo essere precisi, bisogna tenere conto di altri fattori: il tipo di pasta (la composizione e il tipo di farina influiscono, anche se di poco, sull’assorbimento dell’acqua); il tipo di sale utilizzato; e, naturalmente, il condimento.
E ancora una cosa: il sale va calcolato sui grammi di pasta, anche perché normalmente si usa più acqua (soprattutto se si cuociono gli spaghetti).
In conclusione, solitamente 10 (fino a 15) grammi di sale per 100 grammi di pasta secca sono la giusta quantità.
E assaggiate la pasta durante la cottura, così saprete se aggiungerne.
O se ne avete messo troppo.
In tal caso, come vuole la tradizione, aggiungete all’acqua di cottura mezza patata gialla: assorbirà un po’ di sale in eccesso.
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