Forse non tutti sanno che anche la cucina sovietica aveva il suo vademecum: Kniga o vkusnoi i zdorovoi pishche (Il libro del cibo gustoso e salutare), un ricettario scritto da Anastas Mikoyan, allora Commissario del Popolo all’industria alimentare.
Mikoyan, negli anni ’30, raccolse innumerevoli ricette durante i suoi viaggi per tutto l’immenso nuovo Paese nato dalla Rivoluzione bolscevica (intermezzati con viaggi all’estero). E decise di metterle nero su bianco, non solo al fine di aiutare le compagne casalinghe, ma anche per mostrare a tutti il livello di benessere raggiunto dalla nuova società comunista, come dimostrato dal nuovo cibo in scatola e dall’abbondanza di ingredienti freschi e di qualità (sì… oggi sappiamo che non era esattamente così).
Il ricettario ebbe un enorme successo, tanto che presto divenne “Kniga” (il libro).
Passarono gli anni, la guerra combattuta divenne la “guerra fredda”.
Nella seconda edizione del 1952 furono cancellate diverse ricette con ingredienti tipici del decadente mondo capitalista (come ketchup e cornflakes). Così come quei piatti tipici di quelle popolazioni cosiddette “collaborazioniste”, come i tartari di Crimea o i calmucchi.
Dopo un anno, nell’estate del 1953, ecco una nuova edizione, in cui erano scomparse tutte le “frasi motivazionali” dettate da Stalin.
Si era appena entrati nel periodo della destalinizzazione… I crimini di Josif erano di dominio pubblico, ed il baffone era ormai troppo ingombrante, anche per un libro di cucina.
Tuttavia, se volete provare voi stessi qualche buona ricetta sovietica, oggi il libro è disponibile in inglese e contiene una vasta gamma di ricette che vanno dai piatti più “eleganti” (come lo “storione in gelatina“) ad altri più “proletari” (come l’insalata “Olivier“, meglio conosciuta in Italia come insalata russa, e la zuppa di piselli).
Oh, quasi dimenticavo: non importa che tu voglia o meno dar vita alla lotta di classe dalla tua cucina… ho comunque delle ottime attrezzature per la ristorazione da offrirti!