Dobbiamo aver sentito pronunciare la frase “Mangiare come un re” un milione di volte o giù di lì.
Anche se normalmente penseremmo che questo indichi la qualità del cibo piuttosto che la quantità, giusto?
Ebbene, non è stato sempre così. Almeno non in una occasione.
L’anno è l’888 d.C. (facile da ricordare, vero?), ed il trono del Regno dei Franchi Occidentali è vacante.
A candidarsi ci sono due nobili: Guido, Duca di Spoleto e Oddone, Conte di Parigi.
La disputa, come era consuetudine a quel tempo, consisteva in alleanze, tradimenti e, di tanto in tanto, qualche spargimento di sangue.
Ma c’è anche un aneddoto curioso che ci tramanda un cronista vissuto un secolo dopo gli avvenimenti: tale Ademaro di Chabannes.
Guido fu rifiutato dai principi elettori quando questi scoprirono che il Franco-Spoletino aveva una dieta molto semplice e austera. Ne furono piuttosto sconvolti, a sentire il buon Ademaro.
Così sconvolti che scartarono la sua candidatura (perdonatemi la terminologia da risorse umane del XXI secolo) con la motivazione che “chi mangia così poco non è degno di essere il nostro re“.
La morale è: mangia bene, le regole per scegliere i re sono cambiate. E tenetemi a mente se volete acquistare la vostra attrezzatura per la ristorazione (eccellente sia per i nobili che per i cittadini comuni)