Mangiare è anche una attività sociale.
O forse, sarebbe meglio dire che lo è soprattutto.
Perché si mangia insieme, in comunità, sin dalle origini dell’umanità.
A provarlo, dei ritrovamenti di cene preistoriche, di cui gli archeologi la principale valenza fosse rinforzare i legami, oltre che stabilire le regole di cooperazione, le gerarchie, e la “divisione dei lavori”, da cui è partita l’evoluzione delle società moderne (I).
Insomma, veniva creato ed infuso il senso di comunità.
Il communal eating, come viene chiamato scientificamente, praticamente ci ha accompagnato fin da quando eravamo dei cavernicoli.
E forse non vi sorprenderà sapere che ciò resta valido ancora al giorno d’oggi.
Diversi sono gli studi scientifici infatti che provano come consumare il proprio pasto in compagnia favorisca le dinamiche della vita sociale.
Esso promuove la cooperazione, soprattutto quando si affrontano problemi di convivenza ed occorrano negoziazioni (II).
Uno studio britannico condotto su un campione stratificato di 2000 adulti provenienti da diverse parti del Paese, analizza come il pasto in compagnia faccia sì che i commensali “si sentano più felici e più soddisfatti della propria vita, più fiduciosi verso il prossimo, più impegnati nella vita di comunità, e con una cerchia più larga di amicizie”. (III).
Un’altra ricerca ha dimostrato come dei pazienti del reparto di Neurologia del Johns Hopkins Hospital di Baltimora (USA) traggano vantaggio dal pranzare tutti insieme, sia per quanto riguarda il supporto emotivo, sia per un sano aumento dell’appetito, che per il benessere in generale (IV).
Ed ancora, potrà sembrare strano, ma il consumo di cibo identico, o molto simile, influenza positivamente la fiducia e la cooperazione tra sconosciuti. (V).
Ed il mangiare insieme contribuisce a fare meglio ambientare le matricole al loro primo approccio nelle università americane, dando un grande aiuto alla loro salute mentale (VI).
Quindi, non vi sono dubbi che il communal eating faccia più che bene.
Ma ricordate sempre di scegliere bene i commensali (quando potete): essi influenzeranno (anche subconsciamente) cosa, quanto e come mangiamo (VII).
In conclusione, tutto ciò prova due cose:
– Ristoranti, bar ed i locali dove si può mangiare in compagnia sono cruciali per la nostra civiltà.
– Fornire attrezzature per il catering professionale lo è altrettanto.
Mi vengono in mente le parole di Michael Scott, della serie The Office:
“Sono un eroe? Beh, non posso dirlo. Ma sì”.
Ad ogni buon conto, se operate nel settore delle attrezzature per la ristorazione, oppure anche ristorazione tout court, e siete interessati ai miei servizi di copywriting e/o content marketing, contattatemi pure QUI!