Ricordate Dio che scaccia dall’Eden Adamo ed Eva, rei di aver mangiato, dopo che gli era stato espressamente vietato, il frutto proibito dall’albero della Conoscenza?
Fin dai tempi del Catechismo, ci hanno insegnato che questo dannato frutto sia la mela. Ma non è affatto così!
Né nei libri della Genesi, né in tutta la Bibbia si fa un solo riferimento che quello dei frutti proibiti sia un albero di mele. Nella versione originale della Genesi, scritta in Antico Ebraico, il frutto è chiamato pěri, un nome generico per qualsiasi tipo di frutto con semi (infatti si è congetturato che il frutto proibito potesse essere il melograno, l’albicocca, il limone, ed addirittura grano o vino…).
L’equivoco nacque quando, alla fine del IV secolo, Papa Damaso I chiese ad un giovane di nome Girolamo (più tardi proclamato Santo) di tradurre in latino l’originale Vecchio Testamento. Il buon Girolamo ci mise oltre 24 anni (ora capite perché fu canonizzato?).
San Girolamo usò la parola in mālum: questa, nel Latino classico, sta per “male”, ma anche per “frutto” in senso generico, ed anche per il particolare “mela”.
Con il passare dei secoli, il latino scomparì dall’uso comune, e, probabilmente, nessuno ricordava bene cosa quel mālum stesse a significare. Ed ecco che da una idea generica si passò ad identificarlo con il frutto specifico.
La mela era già diventata il frutto maledetto nei dipinti a sfondo religioso (su tutti, la Cappella Sistina), ed il soggetto di poemi epici (su tutti, “Il Paradiso perduto” di Milton).
Insomma: le mele fanno molto bene alla salute, oltre ad essere buone!
E sono ottime anche disidratate utilizzando l’Armadio Climatico di INOX BIM!