Le posate sono uno strumento del diavolo.
Almeno, le forchette lo lo sono.
Lo ha detto Pier Damiani, teologo ravennate, poi vescovo, poi cardinale, infine Santo venerato dalla Chiesa cattolica.
Pier, morto circa 950 anni fa, fu tenace sostenitore della “sancta semplicitas“, la santa semplicità.
Bisognava vivere osservando, senza farsi troppe domande. Lo studio della natura e del mondo non era altro che una vana curiosità, poiché non occorre indagare il “perché delle cose”, ma solo ammirarle come creazione del potere divino.
Quindi niente studio, niente amore (Pier scrisse due encicliche contro l’omosessualità e contro il matrimonio degli ecclesiastici) e niente forchette, considerate dal Damiani come demoniaci oggetti.
Eh sì: l’uso della forchetta significava “debolezza e diabolica perversione“. Ed inoltre, la sua forma ricordava il forcone, l’arma preferita del diavolo.
Più chiaro di così…
Tuttavia, oggi l’uso delle posate non è proibito (che io ne sappia) da nessuna religione.
Né l’uso di attrezzature per la ristorazione.
Quindi, sentiti libero di chiedere se hai bisogno, senza timore di commettere peccato.