Tra tutti i personaggi del Rinascimento italiano, nessuno è stato oggetto di così tante voci e leggende come Lucrezia Borgia.
Figlia illegittima di papa Alessandro VI, fu accusata di incesto (che, secondo i suoi nemici, avrebbe consumato sia con il padre che con il fratello Cesare), adulterio, omicidi e altri “complotti di corte”. E, giusto per dovere di cronaca, la maggior parte delle volte ingiustamente.
Lucrezia si sposò tre volte. Il primo marito fu presto sollevato dall’incarico, a causa della sua “incapacità di consumare il matrimonio” (questo fu riportato nei registri dell’epoca. Allora non esisteva ancora il “diritto alla privacy”). Il secondo fu ucciso, molto probabilmente da alcuni sicari inviati dagli stessi Borgia.
Ma veniamo al punto: al banchetto per il suo terzo (ed ultimo) matrimonio, con il Duca Alfonso D’Este, uno chef bolognese volle stupire gli invitati con un nuovo tipo di pasta a forma di strisce lunghe, ricce e dorate. Una forma che ricordava, appunto, gli splendidi capelli della sposa.
Questa nuova pasta, racconta la leggenda, è oggi conosciuta come tagliatelle.
A proposito… Per caso ti serve della attrezzatura da cucina?