Parliamo della Yale Food Addiction Scale:
Trattasi di uno strumento psicometrico, volto a valutare le dipendenze alimentari dei soggetti intervistati.
Conosciuta anche con l’acronimo “YFAS”; si basa sui 7 criteri sintomatici per individuare la dipendenza da sostanze generiche, ed è sostanzialmente un questionario composto da 25 domande, attraverso il quale si valuta il grado di gravità che alcuni alimenti hanno concernenti il rischio di portare ad una dipendenza (1).
E sapete quale di questi alimenti scatena maggiormente i sintomi della dipendenza?
Lo avrete capito dal meme che accompagna questo post:
Pizza
A pensarci bene, questa non è certo una sorpresa.
La nostra amata pizza ha in sé tutte quelle caratteristiche che si ritrovano nei cibi passibile di creare una forte dipendenza: cibo processato, con aggiunta di quantità di grassi e zuccheri complessi, e un alto indice glicemico (2).
Con conseguente risposte neurochimiche e comportamentali (non ultimo gli sbalzi di concentrazione di dopamina) simili a quelle dell’abuso di droghe (3).
Abbiamo parlato anche del connubio tra grassi e carboidrati complessi.
Una unione pericolosa per il nostro organismo: uno studio del 2014 ha infatti dimostrato che gli alimenti ricchi di grassi e carboidrati sono, caloria per caloria, apprezzati di più degli alimenti contenenti solo o grassi, o carboidrati, e che questo effetto è associato ad una risposta più decisa del sistema di ricompensa (4).
Cosa dobbiamo fare?
Bene, posso pensare a una soluzione.
Forse troppo semplicistico, ma sicuramente efficace, e alla portata di tutti: moderare il consumo di alimenti altamente trasformati.
Magari privilegiando frutta e verdura fresca e, meglio ancora, visitando con regolarità un nutrizionista serio e competente.
Concedetevi una pizza ogni tanto… e vedrete che sarà ancora più buona del solito!
E, qualora la vostra azienda operi nel settore catering oppure hospitality e vogliate usufruire dei miei servizi di copy-writing e content-writing, scrivetemi pure!