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Kuchisabishii.
Sai cosa significa?
Che tu lo sappia o no, molto probabilmente l’hai sperimentato almeno una volta nella vita.
Il termine è giapponese e significa letteralmente bocca solitaria.
Romanticismo a parte, quello che indica non è esattamente un gesto raccomandabile: mangiare senza avere realmente fame.
Sgranocchiare, o spizzicare, o qualunque verbo ti venga in mente.
Mangiamo per noia: un comportamento che rientra nella categoria più ampia dell’ emotional eating: ingerire cibo, spesso tutt’altro che sano, come reazione a una situazione emotivamente stressante (e la noia può certamente essere tale).
Ma perché ciò avviene?
Uno studio (Eaten up by boredom: consuming food to escape awareness of the bored self, pubblicato su “Frontiers of Psychology” nel 2015) suggerisce che:
“Un comportamento malsano (come appunto quello di ingerire compulsivamente junk food, nda) può distogliere l’attenzione dall’esperienza che la noia comporta”.
Chiamiamolo per quello che è: un disturbo alimentare.
Può portare all’obesità, alle malattie cardiovascolari e influire negativamente sulla salute mentale.
La soluzione? Ebbene, come in tutti i casi simili, si tratta di parlare con uno specialista.
E non prendiamo alla leggera il problema.
E magari, se siamo davvero annoiati e non riusciamo a tenere la bocca chiusa, possiamo sempre sgranocchiare una carota, un cetriolo o qualche finocchio….
E, se lavori nell’ambiente della ristorazione, e sei interessato ai miei servizi di copywriting e/o contentwriting, scrivimi pure!
